venerdì 4 dicembre 2009

Le ore mi scivolano addosso e le sue parole sono come lame affilate che si rigirano nella mia piaga. E' più giusto parlare o starsene zitti? "Ogni cosa dirai potrebbe essere usata contro di te". E' più sano fare finta di essere quello che non sei?
Ho vissuto facendo quello che gli altri si aspettavano da me. Ho riso e pianto a comando. Da quando ho memoria sono convinta che non sarò mai all'altezza della situazione. Ho passato la mia vita a cercare di essere all'altezza delle aspettative di tutti. Quando ero piccola c'era sempre mia cugina Teresa che sicuramente era più brava, più intellegente, più bella di me. Adesso che sono grande (vecchia), ho sempre qualcuno che mi fa sentire inadeguata. Sarà il mio destino o è vero che "chi pecora si fa lupo se la mangia"?
La ragione è sempre del più forte? Di qualche novello Gorgia che ti ubriaca di parole, di discorsi fuori da ogni umana comprensione, forbiti al punto giusto per non fare capire agli altri che quello col complesso di inadeguatezza è proprio chi sta parlando?

1 commento:

  1. Nessuno, in nessun caso, ci fa più male di quanto ce ne facciamo da soli. Il limite di ciò che siamo disposti a sopportare è esattamente uguale a quello che tolleriamo dagli altri. Se qualcuno ci maltratta più di quanto noi ci maltrattiamo, in genere lo abbandoniamo. Se invece le violenze sono appena un pò al di sotto di tale limite, probabilmente continueremo a tollerarle all'infinito.

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